A tutti i frantoiani Calabresi, che con grande impegno e passione, producono olio extra vergine di oliva; vi farò leggere a distanza di 20 anni di buio e di silenzio, dalla sua data di pubblicazione su un noto giornale della Capitale, che allora lo inserì in un piccolissimo spazio.
Il vero e originale articolo giornalistico che vi farà alzare dalle poltrone, come diceva il nostro caro Lino Polimeni.
Questo articolo deve essere l’unica etichetta per l’olio extra vergine di Calabria, per fare che questo accada realmente, secondo il mio punto di osservazione, si deve dare una svolta rapida e precisa, non più a livello di lotta Provinciale Calabrese, dove i pochi euro non riescono nemmeno a fare decollare un consorzio dell’olio, ma con una grande volontà di tutti i produttori Calabresi ad unirsi e partecipare con impegno ad unico consorzio Regionale Calabrese.
QUI DI SEGUITO RIPORTO IL VERO ARTICOLO APPARSO SU UN GIORNALE DELLA CAPITALE
"Un marchio Doc, per l'olio della Calabria.......
Cosenza, 29 (P.S.) -- L'olio di oliva calabrese è uno dei migliori esistenti sul mercato italiano e della Comunità europea ( secondo l'americano White è l'unico al mondo a garantire dai rischi di infarto), ma c'è un pericolo che venga considerato "ufficialmente" come un prodotto di "serie B". La Regione, dunque, in base alle direttive Cee deve muoversi con urgenza per assicurargli un " marchio di qualità ".
L'iniziativa è stata sollecitata durante un convegno che si è svolto stamattina a Cosenza, promosso dal professor Pietro Bucci, rettore dell' università della Calabria. Si vuole evitare, ha detto Bucci, che come già accaduto con il vino, l'olio d'oliva calabrese venga discriminato quando invece per la sua qualità e per le sue tradizioni può migliore sorte di altri competere a livello nazionale e internazionale. Fine articolo"