Scheda tecnica:

DENOMINAZIONE: Olio Extra Vergine di Oliva origine Italiana

VARIETA’: Monocultivar Carolea

TIPOLOGIA DI AGRICOLTURA: Biologica

ZONA DI PRODUZIONE: Colline di Cleto, zona "Conca d'oro" a 300-400m s.l.m

RACCOLTA: Manuale e con agevolatori di ultima generazione.

EPOCA DI RACCOLTA: Ottobre

STATO DI MATURAZIONE: Inizio Invaiatura

TIPO DI ESTRAZIONE: Macinatura a freddo

CONSERVAZIONE PRIMA DELL’IMBOTTIGLIAMENTO: In cisterne di acciaio inox

in locali idonei a temperature comprese tra 12°C e 18°C. Conservazione in mancanza di

ossigeno per mantenere intatta nel tempo l’alta qualità dell’olio

Analisi chimica

Acidità - 0,2%

Polifenoli (mg/kg) - 599

Indice di perossidi (meqO2/kg) - 3,8

K 270 - 0,12

K 232 - 1,74

DeltaK - <0,003

Esteri etilici degli acidi grassi (mg/kg) - 3,0

Alleghiamo brevi informazioni sul significato di ciascun parametro:

Polifenoli.- I polifenoli sono composti naturali presenti nell'olio extravergine di oliva con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Sono responsabili di gran parte delle proprietà salutari del cuore dell'olio d'oliva. Si ritiene che un consumo di 20 ml al giorno di olio extravergine di oliva con una concentrazione di polifenoli superiore a 250 mg / kg prevenga l'ossidazione dei grassi nel sangue. Un olio Evo di qualità deve averne una concentrazione minima di 250 mg/kg; L'olio Antica Temesa, ne ha una concentrazione di 599 mg/kg, ovvero più del doppio.

Indice di Perossidi .- I perossidi ci danno un'indicazione dell'ossidazione primaria dell'olio d'oliva. In base all'attuale normativa il limite relativo al numero di perossidi è 20, al di sopra del quale l'olio è lampante. Valori favorevoli per un olio extravergine sono inferiori a 10 meqO2/kg.

Indici spettrofotometrici.(rispettivamente max K270, K232, e DK rispettivamente 0,22, 2,5, e 0,01) forniscono informazioni sullo stato ossidativo del prodotto e quindi sul suo grado di invecchiamento.

Nello specifico:

K270.- Fornisce un'indicazione del livello di ossidazione secondaria, poiché misura i composti che si generano in essa: aldeidi, chetoni e trieni coniugati. Per essere extra vergine un olio d'oliva deve avere valori di K270 inferiori a 0,22.

K232.- Fornisce un'indicazione generale della presenza di componenti di ossidazione primaria. È più generico dell'indice del perossido. Per essere extra vergine un olio d'oliva deve avere valori K232 inferiori a 2,5.

Delta K.- Questo parametro viene utilizzato per rilevare miscele di olio di oliva vergine con oli di oliva raffinati. L'olio extravergine d'oliva deve avere valori delta K inferiori o uguali a 0,01.

Esteri etilici degli acidi grassi - (max 35 mg/kg) forniscono informazioni circa le condizioni di salute delle olive e sono marker di eventuali processi fermentativi in atto.

La trasparenza è sinonimo di qualità. Clicca qui sotto per leggere le analisi chimiche del nostro terreno biologico.

  • La qualità generale dell'olio ottenuto dalla cultivar Carolea è sempre molto apprezzata e si segnala innanzitutto per il colore giallo in cui si possono intravedere dei distinti riflessi verdastri.

  • Quest'olio ha un fruttato medio o intenso in cui si possono avvertire i sapori di mela, mandorla, carciofo e foglia d'erba, e al gusto può risultare amaro e un po' piccante.

  • La bassa acidità e il gusto elaborato, uniti al profumo inconfondibile rendono l'olio monovarietale extravergine di Carolea un ottimo condimento per i cibi sia crudi che cotti

  • Qual è la differenza tra il semplice olio extravergine di oliva e olio extravergine di oliva Biologico? Quali garanzie in più dà al consumatore l'olio extravergine di oliva biologico rispetto all'olio extravergine di oliva non biologico? Perché ha un costo maggiore? Perché dovrei spendere di più acquistando un olio extravergine dotato di certificato bio e, se voglio essere davvero sicuro, non posso accontentarmi di scegliere un semplice olio di oliva extravergine? Per ottenere sull'etichetta la dicitura "extravergine di oliva" l'olio, per legge, deve avere acidità molto bassa. Nell'agricoltura NON biologica è facilissimo ottenere olive di bassa acidità, per esempio riempendo di prodotti chimici e pesticidi il terreno, in modo che le olive non siano macchiate dalla mosca e rendano l'olio più acido. Invece, nell'agricoltura biologica, i pesticidi chimici sono vietati e di conseguenza è più facile che il raccolto venga danneggiato. Minor numero di frutti giustifica però un costo maggiore del prodotto.

Le caratteristiche dell'olio calabrese sono ormai ampiamente riconosciute e documentate in uno studio condotto già vent'anni fa dall' Università della Calabria in collaborazione con il Prof. White, Enologo ed esperto di oli, americano di fama mondiale.